Price Cap al gas russo: l’Europa verso la stretta alle speculazioni
Approvati in Commissione UE il price cap al petrolio russo e nuovi stop all’import-export all’indomani dell’allarme sulle perdite di metano dai gasdotti Nord Stream, in risposta ai ‘referendum’ di annessione alla Russia dei territori ucraini occupati e alla mobilitazione parziale annunciata da Putin. “Siamo determinati a far sì che il Cremlino paghi per questa escalation”, ha detto la von der Leyen.
Con le ultime sanzioni “isoliamo e colpiamo ancora di più l’economia russa”, ha affermato la presidente della Commissione, annunciando “nuovi divieti all’importazione di prodotti russi” che “priveranno Mosca di altri 7 miliardi di euro di ricavi”.
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Per quanto riguarda il petrolio “abbiamo già deciso di vietare il greggio russo in arrivo via mare nell’Unione europea a partire dal 5 dicembre”, ha ricordato la von der Leyen. “Ma sappiamo anche che alcuni Paesi in via di sviluppo hanno ancora bisogno di forniture petrolifere russe, ma a prezzi bassi”. Quindi “il G7 ha concordato, in linea di principio, di introdurre un tetto massimo sul prezzo del petrolio russo per i Paesi terzi”. Il tetto al prezzo “aiuterà da un lato a ridurre i ricavi della Russia e dall’altro manterrà stabili i mercati energetici globali”. “Oggi, in questo pacchetto, stiamo gettando le basi legali per questo tetto massimo del prezzo del petrolio”, ha spiegato la presidente.
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Nei prossimi giorni inizieranno le trattative diplomatiche sulla reazione Ue alle ultime mosse di Mosca.