Le Penniche dei Pinguini Antartici

da | Gen 8, 2024

Il sonno rappresenta un momento cruciale nella biologia degli animali, tuttavia, comporta anche un alto grado di vulnerabilità. Mentre alcune specie, come i delfini e le anatre, affrontano questa sfida facendo riposare un emisfero cerebrale alla volta, una nuova ricerca pubblicata su Science svela una sorprendente adattamento nei pinguini antartici, noti come pigoscelidi.

Durante il periodo di nidificazione, questi pinguini hanno sviluppato una strategia unica per affrontare la necessità di riposo senza compromettere la sicurezza delle loro uova e la protezione dai predatori. La ricerca, condotta da scienziati che hanno applicato elettrodi e sensori di movimento agli uccelli sull’Isola di re Giorgio, al Polo Sud, ha rivelato che i pigoscelidi antartici sono in grado di effettuare migliaia di “micro-sonnellini” al giorno.

Il termine “micro-naps” evoca l’idea di un breve “power nap,” ma in realtà si tratta di brevi episodi di sonno della durata media di 4 secondi, ma in due terzi dei casi inferiore a 10 secondi.

Sorprendentemente, questi micro-sonni si verificano centinaia di volte all’ora, accumulando fino a 12 ore di sonno complessivo al giorno.

Secondo gli scienziati, questa strategia di riposo permette ai pinguini di vigilare costantemente sulle uova e difendersi dai predatori, soprattutto quando si trovano ai margini della colonia. Al contrario, i pinguini posizionati al centro della colonia, dove il rischio è minore, possono concedersi periodi di riposo più lunghi.

L’autore dello studio, Paul-Antoine Libourel, ha sottolineato che gli esseri umani non sarebbero in grado di sopportare questo regime di sonno estremamente frammentato. L’adattamento dei pigoscelidi antartici rappresenta quindi una soluzione unica nel regno animale per bilanciare la necessità di riposo con la sopravvivenza e la protezione della prole.

Questo studio offre un intrigante spunto di riflessione sulle varie strategie che gli animali sviluppano per adattarsi alle sfide ambientali, e apre nuove prospettive per la comprensione della biologia del sonno in diverse specie.

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