Sostenibilità e Pa: facciamo il punto
Le imprese sono sempre più attente ai temi ambientali e sociali, ma per le pubbliche amministrazioni questi non sembrano essere una priorità.
Analizzare l’operato delle istituzioni pubbliche preposte all’attuazione delle direttive e delle funzioni amministrative è necessario per comprendere la direzione che sta prendendo un Paese. Pertanto emerge sempre più frequentemente l’idea di correlazione tra crescita e sostenibilità, al fine di coniugare esigenze socio-economiche e ambientali senza compromettere le possibilità e le opportunità delle generazioni future.
A fronte di normative sempre più potenti e pressanti, lo sviluppo sostenibile è diventato una priorità assoluta per imprese e investitori. Ciò costringe anche le imprese statali ad adattarsi alle politiche e alla logica del mercato.
RFI (Rete Ferroviaria Italiana) è uno degli Enti che operano su questa linea: la politica adottata è quella di monitorare e analizzare le performance ambientali e sociali in termini di livello di organizzazione del lavoro, rispetto dei diritti umani e scelte di approvvigionamento sostenibili. Come rispettarli? Questo grazie all’introduzione di un sistema di rating dei fornitori, che funge da requisito incentivante e pesa fino al 10% del preventivo tecnico.
In vista del progetto di ospitare i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano e Cortina nel 2026, l’Associazione Infrastrutture Milano-Cortina per il periodo 2020-2026 ha progettato un piano di sviluppo sostenibile che prevede oltre 3 miliardi di euro di investimenti.
La progettazione viene effettuata in collaborazione con il comitato organizzatore e gli Enti preposti al controllo al fine di rendere i lavori trasparenti e sicuri, ponendo particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla longevità delle infrastrutture utilizzate per ospitare i Giochi Olimpici.
Guardando più in dettaglio agli altri Enti della Pubblica Amministrazione, il quadro non è del tutto roseo. La sostenibilità non è una priorità per le aziende che lavorano nei trasporti pubblici, nella sanità e nell’istruzione.
Sebbene esistano politiche per definire e raggiungere gli obiettivi, all’Italia mancano le strategie e le azioni per conformarsi alle direttive politiche. Le cause di questi problemi (soprattutto burocratici) sono la mancanza di finanziamenti e la scarsa cooperazione con il mercato. A questo proposito, il Ministero della Programmazione e del Coordinamento delle Politiche Economiche promuove il ricorso alle opere di partenariato pubblico-privato (PPP) nei casi in cui il settore pubblico richieda progettazione e finanziamenti da destinare al settore privato per la realizzazione di opere pubblica utilità.
I benefici per il settore pubblico comportano una maggiore efficienza nell’uso delle risorse esistenti, migliori servizi e maggiori infrastrutture a parità di spesa pubblica. Pertanto, per ottenere un cambiamento sistemico, sono necessarie politiche che vadano oltre i criteri di ricompensa della sostenibilità aziendale. Modernizzare la PA italiana significa tradurre a livello nazionale gli obiettivi dell’Agenda 2030 nel perseguimento di uno sviluppo sostenibile, etico e inclusivo attraverso modelli economici circolari, riducendo le emissioni di CO2 e contrastando le disuguaglianze sociali.