Elezioni Amministrative: i programmi dei partiti su energia e clima
Meno di 3 settimane alle elezioni politiche. Appuntamento a cui non possiamo mancare, il voto è sacro. Hai le idee chiare? Sei confuso e alla disperata ricerca di spunti di riflessioni?
In questo articolo troverai un focus su clima e energia, due argomenti a cui ci sentiamo particolarmente legati. Vengono trattati nei programmi elettorali? Se sì, come?
La buona notizia è che finalmente, dopo decenni di totale disinteresse (le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti), la politica scende in campo e decide di affrontare il tema della crisi energetica e dei cambiamenti climatici. Non ci sono precedenti, lo conferma la preziosa analisi condotta dal think tank italiano ECCO Climate di cui trovate una sintesi qui di seguito.
Clima e Energia guideranno le scelte politiche ed economiche dei prossimi decenni. La scelta di porre al centro del dibattito questi due temi non è stata certo voluta, quanto piuttosto obbligata. Lo stravolgimento dei modelli metereologici con l’aumento della siccità e l’innalzamento degli oceani non possono più essere tralasciati perché, nel medio-lungo periodo, potrebbero mettere in serio pericolo l’esistenza della specie umana e di tante altre forme di vita.
Ciò che più importa ora è documentarsi. Facciamoci trovare pronti questa volta.
Emissioni
Quasi nessun partito prevede un obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni al 2030, come invece presente nella maggior parte dei paesi europei, ad eccezione di Verdi-SI, che propongono un obiettivo nazionale di riduzione del 70% rispetto al 1990, e il terzo polo di Azione-Italia Viva, che propongono una riduzione del 41% rispetto al 2018.
La maggior parte degli altri partiti tende a confermare l’obiettivo comunitario di riduzione del 55% al 2030 anche se il programma di coalizione di centro-destra mette in discussione gli obiettivi europei, senza specificare quali e come.
Su questo tema pesa la totale assenza di un obiettivo specifico nazionale al 2030. Ad esclusione dei Verdi-SI, nessuna forza politica ha obiettivi più ambiziosi di quelli europei.
Inoltre, mancano soluzioni a supporto della pubblica amministrazione per la sfida ai cambiamenti climatici.
Energia
Stando a quanto riportato dall’analisi di ECCO, l’energia risulta essere uno dei temi più caldi e trattati dell’intera campagna elettorale. Cosa si nota? Se da una parte c’è un generale consenso nel contenere i costi dell’energia che stanno mettendo in crisi famiglie e imprese, le differenze sostanziali si notano sui provvedimenti e le tecnologie da adottare.
Gas: tutti gli schieramenti propongono il price cap, chi in sede europea e chi in sede nazionale. Il nucleare è uno dei punti cardine del centro di Calenda e Renzi e della coalizione di centro destra di Meloni, Salvini e Berlusconi. Il centro sinistra e il Movimento 5 Stelle mettendo al centro l’efficienza energetica e le rinnovabili, anche identificando obiettivi quantitativi di breve e medio periodo e non prevedono un ricorso al nucleare.
Diversificazione fonti energetiche: il PD e +Europa sono favorevoli a nuovi rigassificatori come soluzione ponte compatibile con la decarbonizzazione, il Movimento 5 Stelle non menziona nuove infrastrutture nel suo programma, mentre Verdi-SI promuove il pieno utilizzo dell’infrastruttura esistente prima di impegnarsi in nuovi impianti. Il terzo polo propone la costruzione di due rigassificatori galleggianti, e lo stesso fa anche il centro destra, con la Lega che ipotizza un raddoppio del TAP e un gasdotto Barcellona-Sardegna-Penisola italiana, supportato anche da Fratelli d’Italia.
Estrazioni di petrolio: promosse dal terzo polo e dal centro destra, non menzionate nei programmi di PD e +Europa. Il Movimento 5 stelle si oppone alla creazione di nuovi pozzi. Verdi-SI propongono la piena adesione dell’Italia, in occasione della prossima COP27 a novembre in Egitto, alla Alleanza internazionale per l’uscita progressiva dalla produzione di gas e petrolio (BOGA).
In sintesi, quello dell’energia pare essere un tema divisivo, un punto che decreterà vincitori e vinti. Se da una parte c’è un generale supporto alle rinnovabili e alla velocizzazione delle autorizzazioni, dall’altra solo Verdi-SI e PD propongono chiari obiettivi quantitativi. Il centro destra propone gas e nucleare per la transizione e come tecnologie per abbassare il costo dell’energia, il centro sinistra identifica efficienza energetica e rinnovabili come risposta alla contingenza attuale.
Industria
Nessun partito propone un piano di decarbonizzazione per l’acciaio, ignorando sia la via per arrivare all’acciaio verde sia la gestione degli impatti ambientali della situazione attuale.
Nessuno schieramento, ad eccezione di Verdi-SI, menziona nel programma la plastic tax.
Rifiuti
Diffusamente trattato è invece il tema della gestione dei rifiuti, con particolare attenzione ai termovalorizzatori. Questo tema divide fortemente gli schieramenti politici tra sostenitori (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e terzo polo) e oppositori (Movimento 5 Stelle, PD, SI-Verdi).
Mobilità
Elettrificazione trasporto privato: i partiti sono abbastanza concordi rispetto all’importanza dell’auto elettrica, Il tema è punto fermo del programma di M5S e centrosinistra, mentre la coalizione di centro-destra tiene la porta aperta anche alle auto a combustione interna a maggiore efficienza e ibride.
Trasporto pubblico: genericamente menzionato, ma nessuna iniziativa degna di nota. Trovano infatti poco spazio gli strumenti per la sua promozione e l’integrazione della mobilità attiva. Sul fronte dei costi, il M5S propone il biglietto unico integrato, il PD sistemi di sconto specie per giovani e anziani, Verdi-SI tariffe agevolate per diverse categorie e 10 mesi di trasporto pubblico gratuito. Il resto dei partiti cita un generico supporto al trasporto pubblico locale.
Finanza e fiscalità
Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si concentrano tutti i partiti, con il M5S che propone un maggiore controllo sull’utilizzo dei fondi, e il programma di coalizione del centrodestra che promuove l’utilizzo completo delle risorse ma anche una revisione del piano. Il terzo polo punta molto su investimenti legati all’economia circolare (gestione rifiuti e termovalorizzatori compresi), mentre il centro-sinistra intende continuare con l’attuazione del piano, con Verdi-SI che propone una rimodulazione del fondo complementare e una particolare attenzione alle politiche di adattamento.
Politiche di adattamento
Il tema è largamente ignorato nei programmi. L’Italia ha un piano di adattamento in attesa di approvazione dal 2018 e che necessita di modifiche. PD, Verdi-SI e Fratelli d’Italia sono gli unici a fare menzione di un suo aggiornamento. Per il terzo polo e la Lega, il tema dell’adattamento non viene trattato e viene sostituito da una politica per la gestione forestale. Forza Italia promuove la piantumazione di alberi con l’obiettivo di “piantare un milione di alberi”. Non pervenuto nel programma del M5S.
Gestione dell’acqua: Verdi-SI e M5S parlano in maniera esplicita di gestione pubblica, gli altri partiti, in maniera più o meno uniforme, citano un piano per limitare la dispersione idrica senza però citare, ad eccezione di +Europa, la provenienza degli investimenti.
Tutela della biodiversità: Verdi-SI ne fa una parte importante del programma allineandosi all’obiettivo europeo del 30% di aree protette, la coalizione di centrodestra e centro prevedono nuove riserve naturali (senza specificarle), la Lega cita le tecniche di evoluzione assistita, per intenderci un upgrade degli OGM.
Le politiche di adattamento, in sintesi, vengono trattate marginalmente in tutte le proposte politiche. Il clima è parte integrante di questa campagna elettorale, non c’è dubbio, ma la capacità dei partiti di esprimere una posizione articolata è ancora molto limitata.